venerdì 6 marzo 2009

Luca Zingaretti legge La Sirena

Leggere a teatro comporta i suoi rischi. Se non si è supportati da una indiscutibile capacità interpretativa, una musica o una scenografia che sappiano evocare, allora il compito si fa veramente arduo. L’operazione teatrale che Luca Zingaretti ha presentato per questo suo “spettacolo”, La Sirena, tratto dal racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (autore dell’indimenticabile Gattopardo), ci ha lasciato perplessi. Sarà per la recitazione effettata, piena di gesti ampollosi, inutili, monocorde, da declamatore di altri tempi. Sarà per l’accompagnamento di motivi musicali, difficile da capire su quali canali percettivi dialogassero con il racconto. Sarà per l'atmosfera ricreata, più consona a una lettura da locale serale. Sarà un po’ per questo, un po’ per altro, ma a un certo punto ci è venuto da chiederci cosa facessimo lì. Potere della televisione. E poi, la Xenia II di Montale, “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno…”, già, almeno quella recitata a memoria!


2 commenti:

Unknown ha detto...

Purtroppo non ho assistito alla lettura/rappresentazione di Zingaretti, ma questa bella intervista (lui è sempre così meravigliosamente introverso!) mi ha convinto a seguire la sua prossima tappa.. Grazie :)

Anonimo ha detto...

sono rimasta veramente compiaciuta da come Zingaretti ha rappresentato e narrato il testo,mi ha proiettato all'interno della scena in modo così reale, da far sentire presenti i personaggi,vive ed intensele loro emozioni.
Bella,deliziosa e piacevole serata in compagnia di un altrettanto piacevole personaggio, che si rivela ai miei occhi in veste del tutto nuova.
17.3.2009