sabato 22 novembre 2008

GOMORRA - Staffetta di lettura

Pomeriggio di solidarietà per Roberto Saviano al Teatro Morlacchi.





mercoledì 19 novembre 2008

La panne. Ovvero la notte più bella della mia vita.

Una giustizia ubriaca. Bisognosa di reati per giustificare la sua esistenza. Un percorso giudiziario bizzarro, dove la consueta ricerca di prove schiaccianti operata dal pubblico ministero, lasciano il passo a una indagine introspettiva che sa tanto di seduta psichiatrica ai danni dell’accusato. Il tutto alleviato da succulenti piatti e da ottimo vino. Tanto vino. Il malcapitato Alfredo Traps, simbolo della perbenista e borghese società svizzera si ritrova, suo malgrado, a fare i conti con la propria coscienza. Un gioco perverso e reale, dove i delinquenti si mescolano agli innocenti e viceversa. Ma soprattutto dove il filo sottile che differenzia gli uni dagli altri, scompare. Siamo tutti colpevoli ci dice Durrenmat. Restiamo in vita solo grazie alla capacità di dribblare i nostri sensi di colpa. Una capacità che Alfredo Traps non possiede. Tra un bicchiere di vino e l’altro, tra scroscianti risate e ammiccanti sguardi alla nipote del vecchio giudice, si avvia a poco a poco a compiere il suo gesto estremo. Ma la corte stava solo giocando. Era il suo passatempo.




lunedì 17 novembre 2008

Volantino distribuito in teatro



Ringraziamo Federico Zetti per la realizzazione grafica e il Teatro Stabile dell'Umbria per il contributo alla stampa.

venerdì 7 novembre 2008

Mario Perrotta - Odissea

Un giocoliere di parole. Un palcoscenico convertito in un foglio bianco nel quale l’attore si agita scrivendo e disegnando il suo personale racconto. Mario Perrotta accompagnato dalle voci musicali vagamente etniche (Mario Arcari e Maurizio Pellizzari), ha presentato la sua Odissea vista da più di due millenni di distanza e rievocata da un mare che non fa dimenticare, ma che addirittura parla, si fa personaggio. Da Itaca al Salento, i versi di Omero vengono setacciati e riportati in superficie da un dialetto leccese in bocca a un pescatore (Antonio). Questi, da tutti riconosciuto come il demente del villaggio, nutrendo il mare, tra un racconto e l'altro, ha il tempo sospeso e la capacità, di volgere lo sguardo più in là. Trova consapevolezze che hanno i tratti e le sembianze di un Telemaco (figlio di Ulisse), vero protagonista di questa Odissea. Un figlio abbandonato, bisognoso delle testimonianze altrui per non sentirsi orfano. Che grazie ai racconti del pescatore acquisirà una sensibilità poetica che lo unirà idealmente al padre e lo avvicinerà ad una madre mai come allora compresa.






foto scattate durante le prove