venerdì 7 novembre 2008

Mario Perrotta - Odissea

Un giocoliere di parole. Un palcoscenico convertito in un foglio bianco nel quale l’attore si agita scrivendo e disegnando il suo personale racconto. Mario Perrotta accompagnato dalle voci musicali vagamente etniche (Mario Arcari e Maurizio Pellizzari), ha presentato la sua Odissea vista da più di due millenni di distanza e rievocata da un mare che non fa dimenticare, ma che addirittura parla, si fa personaggio. Da Itaca al Salento, i versi di Omero vengono setacciati e riportati in superficie da un dialetto leccese in bocca a un pescatore (Antonio). Questi, da tutti riconosciuto come il demente del villaggio, nutrendo il mare, tra un racconto e l'altro, ha il tempo sospeso e la capacità, di volgere lo sguardo più in là. Trova consapevolezze che hanno i tratti e le sembianze di un Telemaco (figlio di Ulisse), vero protagonista di questa Odissea. Un figlio abbandonato, bisognoso delle testimonianze altrui per non sentirsi orfano. Che grazie ai racconti del pescatore acquisirà una sensibilità poetica che lo unirà idealmente al padre e lo avvicinerà ad una madre mai come allora compresa.






foto scattate durante le prove

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