mercoledì 19 novembre 2008

La panne. Ovvero la notte più bella della mia vita.

Una giustizia ubriaca. Bisognosa di reati per giustificare la sua esistenza. Un percorso giudiziario bizzarro, dove la consueta ricerca di prove schiaccianti operata dal pubblico ministero, lasciano il passo a una indagine introspettiva che sa tanto di seduta psichiatrica ai danni dell’accusato. Il tutto alleviato da succulenti piatti e da ottimo vino. Tanto vino. Il malcapitato Alfredo Traps, simbolo della perbenista e borghese società svizzera si ritrova, suo malgrado, a fare i conti con la propria coscienza. Un gioco perverso e reale, dove i delinquenti si mescolano agli innocenti e viceversa. Ma soprattutto dove il filo sottile che differenzia gli uni dagli altri, scompare. Siamo tutti colpevoli ci dice Durrenmat. Restiamo in vita solo grazie alla capacità di dribblare i nostri sensi di colpa. Una capacità che Alfredo Traps non possiede. Tra un bicchiere di vino e l’altro, tra scroscianti risate e ammiccanti sguardi alla nipote del vecchio giudice, si avvia a poco a poco a compiere il suo gesto estremo. Ma la corte stava solo giocando. Era il suo passatempo.




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao! E' la prima volta che visito il vostro sito, veramente interessante! Ieri ho visto lo spettacolo anche io, mi è piaciuto veramente tanto! Peccato che con questa crisi il teatro ne sofrra molto, anche ieri molti posti e palchi vuoti, mi mette molta tristezza vedere dei teatri mezzi vuoti!

PS: Sareste interessati a uno scambio link/recensioni con il mio blog? Saluti!

Anonimo ha detto...

Ieri ho assistito allo spettacolo e devo dire che è stato interessante! Se posso esprimere un parere, ovviamente non credo che Traps fosse colpevole perchè non c'è alcuna prova del legame tra la conoscenza della malattia del capo e la volontà di ucciderlo. Cmq ho capito il messaggio...siamo tutti colpevoli...agiamo spesso non rendendoci conto del male che facciamo...lo facciamo in modo naturale e inconsapevole, come fosse normale e lo giustifichianmo non rendendoci conto. Sono d'accordo con chi ha scritto il commento precedente sul fatto dei teatri mezzi vuoti...anch'io infatti ho dovuto fare delle rinunce per avere l'abbonamento...ma ne vale la pena!!